Lo scorso 18 Marzo si è tenuta la prima conferenza del nostro seminario primaverile dal titolo “Eticamente: nuove prospettive nell’economia e nel mondo del lavoro”. La conferenza è stata animata dagli interventi di Francesco Delzio, manager, scrittore e condirettore del Master in Relazioni Istituzionali, Lobby e Comunicazione d’Impresa presso l’Università Luiss Guido Carli; e Carlo Luison, ex-studente di Villa Nazareth, ora amministratore in Revalue, che da 15 anni si occupa di gestione della responsabilità sociale (CSR), etica di impresa e sostenibilità.

Il Dott. Lamberto Iezzi è stato il moderato della conferenza e, cominciando da Aristotele, per il quale l’etica è l’azione umana direzionata secondo le esigenze proprie della natura dell’uomo, ci ha guidati al ricordo di varie personalità che hanno riconosciuto il legame profondo, e anche necessario, tra l’economia e l’etica. L’intervento del Prof. Delzio ha presentato la questione etica secondo tre prospettive economiche diverse: intergenerazionale, di distribuzione della ricchezza, di impresa. Riguardo l’etica intergenerazionale il relatore ha presentato un quadro negativo: “Le generazioni che vanno dai 40 ai 20 anni, sono quelle più deboli, con meno possibilità rispetto a quelle precedenti. Durante gli ultimi due decenni la mobilità sociale si è terribilmente abbassata – afferma il Prof. Delzio – i figli tendono a mantenere lo stesso lavoro dei padri e i matrimoni si fanno tra coniugi appartenenti allo stesso censo. È un vizio antico del nostro paese.” Progressivo è anche il deterioramento del lavoro: le generazioni più giovani, affrontano e dovranno affrontare la precarietà del posto lavorativo e i problema delle pensioni. L’intervento di Carlo Luison, si è aperto sulle parole di B. Obama: “Siamo la prima generazione a sentire i danni del cambiamento climatico, siamo l’ultima a poter rimediare ad un ecosistema ormai compromesso” e a seguire, le parole di C. Luison sono state testimonianza della propria esperienza e storia professionale.

Il quadro generale delineatosi alla fine dell’incontro ci suggerisce quanto la presenza di una condotta etica all’interno dei cicli economici abbia ricadute dirette sulla quotidianità di noi tutti. In quest’ottica si può ben comprendere l’intervento introduttivo di Don Claudio, il quale, riferendosi alla parabola del Buon Samaritano, ha giustamente posto l’attenzione sulla responsabilità di ciascuno verso “l’altro”. Responsabilità che si traduce nell’ascolto e nella cura di chi ci circonda, persone e natura, maturando anche una consapevolezza etica nell’operare nella realtà di ogni giorno, compresa quella economica.

La seconda conferenza, dal titolo “Il lavoro nobilita l’uomo?” si è tenuta il giorno seguente con gli interventi di Barbara Sena, ricercatrice in sociologia dei processi economici e del lavoro, ex alunna di Villa Nazareth, la quale ha introdotto l’uditorio alla tematica attraverso un breve excursus tra i principali autori e correnti sociologiche; Maurizio Focchi, amministratore delegato della Focchi Spa, azienda centenaria leader nel settore dei rivestimenti edifici, ha portato all’attenzione di tutti la sua esperienza ed infine il giornalista e vicedirettore de “Lo Straniero”, Alessandro Leogrande.

A guidare il dibattito è stato il dott. Massimo Gargiulo il quale con un percorso basato su opere letterarie classiche e della Bibbia, ha evidenziato visioni opposte, positive e negative, di come il lavoro possa esser considerato. La conferenza quindi ha spaziato negli ambiti di discussione dalla divisione del lavoro sociale, all’etica del lavoro e all’organizzazione del lavoro. Le parole di M. Focchi sono state la dimostrazione di come l’attività di impresa non debba necessariamente entrare in contrasto con i valori etici e con la possibilità per il lavoratore di trovare una personale e piena realizzazione per raggiungere un successo globale mentre è stato duro il contrasto con le parole di A. Leogrande che ci ha raccontato di quanto sia triste piaga del caporalato nelle campagne della Puglia, una forme di schiavitù perpetrate su tutto il territorio nazionale in realtà che dell’etica non conosce l’esistenza.